Quello a cui noi teniamo

Fare agricoltura, soprattutto sostenibile, ossia bilanciando introiti con la salvaguardia del terreno, in un periodo di forti cambiamenti climatici è come far quadrare un cerchio. Se ci si pone dal punto di vista capitalista, il profitto diventa la stella polare per cui ogni tecnica agricola, ogni prassi, ogni strumento, ogni seme diventa esso stesso strumento di produzione a scopo profitto e profitto stesso. Si investe per accrescere l’investimento. Questo porta aspetti positivi e negativi: in nome del profitto, si importano tecniche produttivistiche per cui la salvaguardia del suolo passa in secondo piano.

Gli investimenti in tecnologia incrementa e ottimizza l’uso del terreno, dell’acqua e questo è sicuramente positivo; ma il rovescio della medaglia prevede il suolo come mezzo di produzione, e il suo status (stress produttivo ecc) passa in secondo piano. Per mantenere standard produttivi sempre più alti, campagne di fertilizzazioni chimiche sempre più massicce si rendono necessarie per molti produttori. I raccolti a ciclo continuo lo richiedono. Questo continuo prelievo dal terreno produce un suolo sempre più povero e asfittico, e i piani di concimazione (chimica o naturale) possono solo lenire il decadimento.

La sfida è sempre più articolata: estati lunghissime che iniziano a maggio e terminano a novembre, periodi freddi sempre meno frequenti ma necessari per il riposo della natura, inducono a scelte produttive sempre più difficili. Con i cambiamenti climatici cambiano anche le ondate di parassiti o di malattie delle piante (ad esempio le famigerate cimici asiatiche, mosca della frutta, ecc) e la lotta diventa sempre più ostica. Avere quindi un terreno in salute permette alle nostre colture di crescere più forti e resistenti e affrontare meglio le continue ondate di calore.

Per l’Azienda Agricola Lamberti il terreno è un dono che deve essere restituito migliorato alle future generazioni. Le pratiche adottate nel tempo, innanzitutto con la fertilizzazione naturale attraverso il compost (scarti, letame, humus di lombrico), piani quadriennali di rotazione colture, e sovesci permettono di aumentare la qualità organica del terreno.